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L’Ispa del Cnr sfata i pregiudizi sul pesce allevato
12.07.2018

L’Ispa del Cnr sfata i pregiudizi sul pesce allevato

Gli allevamenti di bovini da carne offrono oggi le stesse garanzie del pesce di allevamento. Qualità e sicurezza alimentare che per il pesce non pescato sono messi in dubbio. Per mancanza di informazione  perché in realtà non deve essere sottovalutato, anzi. Secondo Francesco Gai dell'Istituto di scienze delle produzioni alimentari (Ispa) del Cnr (Consiglio nazionale delle Ricerche) il pesce allevato ha valori nutrizionali simili al pescato. “In acquacoltura  vive in un ambiente controllato, per cui anche la maggiore salubrità è certificata - spiega il ricercatore del Cnr che cita  l'esposizione a eventuali contaminati chimici come Pcb (Policlorobifenili), diossine e metalli pesanti,  soprattutto per  i pesci di grossa taglia come tonno e pesce spada, che tendono ad accumulare sostanze tossiche. Sotto l'aspetto nutrizionale la quantità di acidi grassi omega 3 è di poco inferiore rispetto a quello catturato in mare o in acqua dolce”.
Per quanto riguarda l’alimentazione viene infatti controllata : i pesci carnivori, sono nutriti con mangimi contenenti farine vegetali, in particolare soia e cereali e, come sottolinea Gai,  invece che acidi grassi della serie omega 3 i mangimi contengono omega 6, entrambe comunque importanti per il corretto funzionamento dell'organismo. Gli allevatori, per ovviare alla carenza di omega 3 introducono per circa due settimane una dieta a base di farina e olio di pesce, in grado di fornire questa grassi buon anche se nel pesce d'allevamento la quantità di omega 3 rimane comunque inferiore al pescato.
Un rapporto di Confagricoltura indica che la produzione di pesce d'allevamento nel 2014 e nel 2015 è diminuita del 3% rispetto al 2010: l'acquacoltura  non coglie tutte le sue potenzialità  per lo scarso coordinamento delle istituzioni,  procedure amministrative lunghe e costi eccessivi per le concessioni demaniali, come si legge nel il Piano strategico per l'acquacoltura in Italia 2014-2020 del ministero delle Politiche agricole e forestale. Alla base della mancata diffusione di questo tipo di prodotto rimane comunque il gap della comunicazione.