La Commissione propone azioni concrete per un maggiore coinvolgimento delle parti sociali a livello nazionale e dell'UE
Il 25 gennaio la Commissione presenta un'iniziativa volta a rafforzare e promuovere ulteriormente il dialogo sociale con azioni concrete a livello nazionale e dell'UE. L'iniziativa ribadisce il nostro forte impegno al dialogo sociale quale pietra angolare dell'economia sociale di mercato dell'UE e della sua competitività e consente al dialogo sociale di adattarsi all'evoluzione del mondo del lavoro e alle nuove tendenze del mercato del lavoro sullo sfondo delle transizioni verso un'economia digitale e climaticamente neutra e dell'apparizione di nuove forme di occupazione.
Attraverso il dialogo sociale e la contrattazione collettiva, i negoziati tra le organizzazioni rappresentative dei datori di lavoro e dei lavoratori (parti sociali) contribuiscono a migliorare le condizioni di vita e di lavoro, quali la retribuzione, l'orario di lavoro, le ferie annuali, il congedo parentale, la formazione e le misure in materia di salute e sicurezza. Essi svolgono inoltre un ruolo cruciale per l'adattamento alle nuove circostanze economiche e sociali e per conseguire gli incrementi di produttività necessari per migliorare la competitività delle imprese europee. Tutto ciò contribuisce a garantire l'equità sociale e la democrazia sul lavoro e a rafforzare la prosperità e la resilienza dell'Europa.
Le parti sociali svolgono inoltre un ruolo cruciale in tempi di crisi o di cambiamenti. Ad esempio, durante la pandemia di COVID-19, hanno contribuito rapidamente a organizzare misure in materia di salute e sicurezza sul lavoro e regimi di riduzione dell'orario di lavoro. Le parti sociali contribuiscono inoltre a trovare soluzioni equilibrate per adattare il mercato del lavoro all'era digitale. La stretta cooperazione tra datori di lavoro e lavoratori è anche essenziale per garantire un'organizzazione efficiente delle attività di produzione industriale e per dotare la forza lavoro delle competenze tipiche dell'economia verde e digitale.
Però il grado e la qualità della partecipazione delle parti sociali variano notevolmente da un paese all'altro. Allo stesso tempo, l'iscrizione ai sindacati e la percentuale dei lavoratori coperti da contratti collettivi a livello nazionale sono in calo (la media UE è scesa da circa il 66 % nel 2000 a circa il 56 % nel 2019). Anche coloro che lavorano grazie alle nuove forme di occupazione, come le piattaforme digitali, e alcuni gruppi come i giovani sono meno propensi a farsi rappresentare; per di più, alcuni settori come l'assistenza sono quasi totalmente assenti dalla contrattazione collettiva.
La Commissione invita inoltre le parti sociali a negoziare e concludere un maggior numero di accordi tra le parti sociali e a migliorare il tasso di iscrizione e la rappresentatività dei sindacati e delle organizzazioni dei datori di lavoro.
La Commissione continuerà inoltre a promuovere il dialogo sociale a livello internazionale attraverso la collaborazione regolare con l'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici e altre istituzioni. La Commissione incoraggia gli Stati membri a continuare a ratificare e ad attuare efficacemente le convenzioni dell'OIL.
La Commissione monitorerà, in stretta collaborazione con le parti sociali, il seguito dato alle azioni proposte a livello dell'UE elencate nella comunicazione.