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Pomodoro da industria, campagna 2022 anticipata con calibri ridotti per la siccità
13/08/2022

Pomodoro da industria, campagna 2022 anticipata con calibri ridotti per la siccità

In Emilia Romagna, dove nei primi giorni di agosto la campagna del pomodoro da industria è arrivata al 20% della raccolta, è possibile osservare la presenza di qualche difetto, ad esempio quello di una riduzione dei calibri. Lo sottolinea Massimo Passanti, produttore e presidente della Federazione nazionale di prodotto di Confagricoltura. «Il primo effetto dello stress termico e, in genere, della mancanza di acqua, è quello di una riduzione del calibro del prodotto. Altri difetti, sempre legati al calore eccessivo dell’ultimo periodo, potrebbero essere la comparsa di “bruciature” sul pomodoro e la presenza di  marciume apicale nella pianta».

Sempre a causa della siccità e delle temperature estive elevate, come ha sottolineato il presidente della Federazione nazionale pomodoro da industria, la campagna di raccolta in Emilia Romagna è iniziata il 22 luglio, in anticipo rispetto alla tempistica abituale. «L’anticipo non è infrequente, ma si è registrata subito – sottolinea Passanti – un’accelerazione del momento di maturazione a causa del calore intenso che ha finito per ingolfare la partenza della raccolta. In Lombardia e in Toscana si sta registrando lo stesso andamento, mentre nel Sud-Italia la campagna di raccolta è in fase di avvio, oppure non è ancora iniziata».

Anche il presidente dei produttori di pomodoro da industria di Confagricoltura Emilia-Romagna, Giovanni Lambertini, conferma l’anticipo della data di inizio della campagna di raccolta: «Il prodotto sta maturando molto velocemente e siamo tutti concentrati al massimo sulla raccolta. Nel Piacentino – precisa - i volumi sono al momento abbastanza in linea con i volumi che le Op hanno stabilito».

L’OI Pomodoro da industria Nord Italia segnala intanto che quest’anno nelle regioni del Nord Italia a pomodoro da industria risultano coltivati complessivamente 37.024 ettari. Un quantitativo che è in calo del 4% rispetto allo scorso anno, soprattutto nelle province dell’Emilia occidentale, ma resta superiore alla superficie media coltivata nell’ultimo quinquennio.

Le superfici di pomodoro a coltivazione biologica raggiungono l’11% delle superfici totali, incrementando il trend degli ultimi anni. Nel bacino del Nord Italia guida la classifica sempre Piacenza, con 9.890 ettari a pomodoro, segue Ferrara con 6.609 ettari, Parma con 4mila, Mantova con 3.537, Alessandria con 2.594, Cremona con 1.788, Verona con 1.112, Reggio con 1.042 e Modena con 905. Sul biologico è invece Ferrara la prima provincia, con 2.484 ettari. In seconda e terza battuta rispettivamente Ravenna con 636 ettari e Parma con 246.