Energia, le aziende raccontano il peso dei rincari sulle produzioni
Di Francesco Bellizzi, Nicola Artoni, Andrea Gandolfi, Elisabetta Tufarelli, Andrea Bonzagni e Barbara Bertuzzi
I dati parlano di un mondo agricolo in forte affanno a causa dei costi energetici. Tutti i comparti soffrono di uno sbilanciamento tra costi e processo produttivo.
Secondo le stime fatte dal Crea ad aprile, un’azienda agricola su dieci in Italia vive uno sbilanciamento tra processo produttivo e costi ad esso legati; in alcuni comparti, il “rischio di insolvenza” interessa oltre il 13% delle attività. Oggi, buona parte delle difficoltà sono conseguenza dei costi spropositati raggiunti dall’energia. Nessun comparto è escluso, ma le differenze non mancano.
Il vero rischio a cui si va incontro è che alcune produzioni tipiche italiane vengano ridimensionate. Un esempio è il basilico. “Ci sono dubbi se potrà ancora essere prodotto 360 giorni all’anno; essendo una pianta riscaldata richiede un grande consumo di energia. Stesso discorso per i fiori recisi programmati che richiedono lunghe fasi di stoccaggio nelle celle frigorifero”.
In serra si coltivano anche insalate. In Campania c’è una delle realtà più importanti del comparto dei prodotti freschi di I e IV gamma: Rago Group a Santa Lucia Superiore in provincia di Salerno che, oltre alla produzione, si occupa anche dell’imbustamento e della spedizione (tramite agenzie esterne) verso i mercati di riferimento, in larga misura esteri. Il suo titolare è Rosario Rago, componente di giunta di Confagricoltura e vicepresidente dell’Xe provinciale salernitana.
Non vanno meglio le cose per l’acquacoltura. “A causa dell’aumento dei costi di produzione, le programmazioni dei prossimi mesi sono saltate. Senza un abbattimento dei costi, crescerà il numero delle imprese a rischio chiusura”, dice Pier Antonio Salvador, titolare di Caio, azienda di allevamento di trote in provincia di Pordenone (Friuli-Venezia Giulia) e presidente dell’associazione di Confagricoltura.
Soffre molto la zootecnia che, oltre a fronteggiare bollette salatissime, fa i conti con i costi per l’alimentazione degli animali. Gli aumenti hanno portato i fornitori di materie prime a ritoccare verso l’alto tutti i listini e costretto le cooperative di trasformazione a ridurre i dividendi.
Il comparto del pomodoro da industria è, tra quelli che insieme agli incrementi dei costi, quest’estate hanno dovuto fronteggiare un’altra sciagura: la siccità.