

Su "Affari & Finanza" il presidente Giansanti sull’allargamento UE e la conseguente riduzione dei fondi all’Italia
A breve le Regioni italiane beneficiarie dei fondi Ue di coesione potrebbero scendere da sette a quattro: verrebbero escluse Basilicata, Molise e Sardegna. Mentre resterebbero comprese solo Sicilia, Calabria, Campania e Puglia. Tutto questo non per una “promozione” dovuta all’accelerazione di crescita e sviluppo.
Pur riconoscendo che l'allargamento dell'Xe è legato alla prosperità e alla stabilità dell'Europa, il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, oggi su “Affari & Finanza” di Repubblica, ricorda come con l’ingresso di 9 Paesi “il nostro sbilanciamento dare/avere passerebbe dallo 0,13% allo 0,33% del reddito nazionale lordo”.
Giansanti evidenzia inoltre come l'inclusione dell'Ucraina, la cui superficie agricola corrisponde alla somma di quelle di Francia e Germania, sia potenzialmente in grado di ostacolare il regolare funzionamento dei mercati.
L’ampliamento UE – aggiunge Giansanti - va pertanto gestito in modo da ridurre al minimo l’impatto sugli agricoltori, garantendo un periodo di transizione per consentire alla produzione e ai mercati di adeguarsi, e un bilancio più ampio per l’agricoltura, con maggiori risorse in termini reali, per tutelare le imprese, la loro competitività e salvaguardare l’autoapprovvigionamento.