

Vinitaly, Cina e Usa mercati target per i vini italiani
Conto alla rovescia per la 51esima edizione del Vinitaly di Verona, il Salone internazionale dei vini e dei distillati, in programma dal 9 al 12 Aprile 2017. Riflettori accesi per quattro giorni su tutto quello che ruota intorno al mondo del vino nazionale e mondiale con novità e tendenze in primo piano.
Vinitaly torna ad essere la più grande vetrina internazionale del settore, l’occasione imperdibile di business per le imprese vitivinicole, ma anche l’appuntamento più atteso dagli innumerevoli wine lover che trovano uno spazio di degustazione loro dedicato nel Fuori Salone.
Quest’anno, come già annunciato da Veronafiere assieme a Ice, Federvini e Unione italiana vini, attenzione e investimenti puntano dritti sul mercato cinese e sull’Asia in genere, con l’obiettivo di stipulare nuove partnership per la realizzazione di eventi dedicati al vino, di sviluppare nuovi servizi attraverso l’ingresso nell’e-commerce cinese e di concludere accordi di sistema con le principali piattaforme asiatiche.
In Cina il vino italiano verrà promosso da Italian Wine Channel, un progetto triennale curato dal Mise, Mipaaf, Ice e Vinitaly che per la prima volta scendono in campo come player unico per creare sinergie nel Paese del Sol Levante.
Tra le principali attività quelle rivolta all’education per una promozione efficace della cultura del vino italiano in Cina e alla digital information, attraverso i social e il web. Italian Wine Channel diventerà anche il soggetto promotore di eventi b2b, come Vinitaly China Chengdu e Vinitaly China Road Show e anche di eventi b2c per il potenziamento dell’e-commerce attraverso una piattaforma crossmediale dei principali canali di vendita on line.
Gli Usa sono un altro mercato di riferimento per il vino italiano. I consumi hanno raggiunto le 14 bottiglie pro capite, è esploso il fenomeno Prosecco ed è aumentata la domanda di vino biologico.
Cosa fare per esportare lo ha spiegato Steve Raye, consulente di marketing per il mercato statunitense, al forum sul vino organizzato da Vinitaly nel dicembre scorso. “Il consiglio è quello di costruire un marchio riconoscibile, utilizzare strumenti di marketing non convenzionali come le app del vino e i social media, far valutare e recensire i propri vini da enti indipendenti e riviste per farli conoscere se nuovi e per migliorare la propria reputazione se già presenti sul mercato”.