

L’ozonoterapia per la difesa sostenibile delle colture
E’ ormai diffuso l’utilizzo dell’ozono con azione antinfiammatoria, antidolorifica e antivirale, ma si sta sperimentando l’ozonoterapia anche in agricoltura per eliminare virus, funghi e batteri dalle coltivazioni. Esso rappresenta uno strumento di difesa sostenibile perché non lascia residui ed è totalmente biocompatibile. In un quadro normativo sempre più penalizzante per gli agrofarmaci, rappresenta un’alternativa efficace per disinfestare. Oggi sono in commercio atomizzatori in grado di irrorare le colture con acqua ozonizzata, ossia composta da una miscela di acqua e ozono da utilizzare in pre-raccolta sulla frutta e sulle orticole. Con questo obiettivo GR Gamberini, azienda di Bologna specializzata nella progettazione e realizzazione di impolveratori, atomizzatori e gruppi di diserbo, ha lanciato sul mercato Oxir, una macchina per trattamenti con acqua ozonizzata a residuo zero da impiegare contro le malattie fungine come peronospora, botrite e oidio.
Il progetto Oxir, messo a punto in collaborazione con Met, altra azienda bolognese specializzata nella progettazione di generatori e impianti a ozono, si è basato sull’impiego di ozono (O3) disciolto in acqua per il controllo delle malattie e della salute delle colture, sia in serra sia in campo aperto. Il progetto è stato finanziato dalla UE nell’ambito del programma di ricerca e innovazione Horizon 2020.
Gli effetti positivi dell’ozono erano stati dimostrati alcuni anni fa anche sulla conservazione dei meloni durante lo stoccaggio refrigerato dai ricercatori del dipartimento per l’Innovazione nei Sistemi Biologici Agroalimentari e Forestali (Dibaf) dell’Università della Tuscia di Viterbo. L'ozono ha aiutato a controllarne anche la maturazione, prolungandone la conservabilità e mantenendo la qualità del prodotto.